La celebrazione eucaristica, dedicata al santo aretino, martirizzato con i propri familiari alla meta’ del IV secolo, si era tenuta domenica 18 agosto s.so dalle H. 10,30, ove una rappresentanza del Quartiere in costume, ha offerto all’altar maggiore – in segno di devozione – alcuni ceri, aventi i colori tradizionali del territorio. Un tamburino (Edoardo Malvestiti), il paggetto (Emma Soldani), tre vessilliferi (Cornelli Fabio, Lorenzo Bichi e Concialdi Daniele) due dei quali recanti le insegne ufficiali della Compagine (due Vessilli e la Bandiera) – nonche’ – una dama (la bionda-Biancoverde, Rachele Alunno) accompagnata dal suo paggio (Andrea Amerighi); hanno reso tutti omaggio alla ricorrenza, in occasione del rito religioso tenutosi nella basilica titolare del comprensorio Verdecrociato. Presenti – tra gli altri, in basilica – il rettore M. Carboni, l’ex capitano L. Bichi – ancora – S. Crestini, G. Sarrini, T. Poggini, “Globo” Fardelli, C. Ciofini, G. Malvestiti, gran parte della fam. di E. Vedovini e molti altri. L’attuale capitano – M. Dionigi – era assente causa impegni familiari, ma ha inviato egualmente un caldo saluto a tutta la Parrocchia – nonche’ – alla Compagine. Sant’Andrea Guasconi martire aretino (che intitola di fatto, il nostro territorio) fu trucidato, assieme ai propri cari, nel corso di un’ampia persecuzione anticristiana (pagana) portata a compimento – secondo cronache tramandate – per ordine (?) di Marcellino. La grande festivita’ religiosa, dedicata a Sant’Andrea Guasconi oggi “decaduta” (ormai da tempo immemore) era celebrata nel comprensorio aretino, secoli orsono (secondo alcune fonti storiche) nel giorno del 18 di agosto e che poi, fu pure la festivita’ intitolata a Sant’Elena (248 c.ca – 329). La madre dell’Imperatore Costantino I (272 – 337 d.C). Ma sussiste tuttora, una discordanza, sulla data (effettiva) riguardo l’antica ricorrenza celebrativa del 18 agosto. Secondo (l’opinione personale) riguardo alcune ricerche recenti fatte dallo storico della Chiesa locale, Mons. Angelo Tafi (1921 – 2000) – infatti – la festivita’ del santo martire aretino, sarebbe stata solennizzata fra il 18 o (?) il 19 giugno. Mons. Tafi dunque, avrebbe tratto (?) la propria tesi definitiva per la testimonianza, riguardo la dicitura riportata su un’antica lapide marmorea, descritta (molto prima) dal Prelato Angel Lorenzo Grazzini che cito’ – gia’ nel 1783, appunto – quale data effettiva della festivita’ del Guasconi, il 19 giugno. Data – quest’ultima – che e’ pure la celebrazione, camaldolese, intitolata a San Romualdo (951 – 1027 d.C.). Atti religiosi e notizie vari – questi – divulgati per iscritto, dal Prelato Angel L. Grazzini stesso, come detto nel 1783, sul tema : Dissertazione “Sopra il Martirio, Sepoltura e Culto di Sant’Andrea Guasconi”. Riguardo la dicitura riportata sulla s.c. e antica lapide marmorea, potremmo dire che con ogni forte probabilita’, questa – potrebbe quanto piu’ – avere influenzato, le opinioni storiche (e personali) di Mons. A. Tafi medesimo. Il Grazzini, infatti, ne parla nei suoi appunti, proprio all’inizio di pagina 21. Restano solo delle ipotesi, queste citate, legate alla vita e agli studi fatti in vita, da Mons. Tafi e che, comunque, non hanno piena certezza. Grazzini sul finire del ‘700, inoltre, rivesti’, il ruolo di Rettore del Seminario Vescovile aretino. I resti di Sant’Andrea Guasconi – in ogni modo – finirono collocati in Cattedrale, a fianco l’ingresso (tuttora) in esterno alla Cappella della Madonna del Conforto, in alto a destra. Sant’Andrea Guasconi riposerebbe in una nicchia, ricavata sulla parete lungo la navata sinistra (superiore al ceppo “decapitativo” attribuito al martirio e al culto di San Donato, primo protettore di Arezzo). Ove ne e’ pure visibile la lapide commemorativa, racchiusa da una cornice a tendina, di chiaro stile settecentesco. 18 agosto o 19 giugno, che siano – Sant’Andrea dei Guasconi – in ogni caso, riposa li’ in Cattedrale. Sul Colle di San Pietro (G./nt.; i.Bo. – sa.gi,, pg.tz. e cs.sv., P.S.A.; bd.d.av., Ctl./AR.; and.an. e fi.f., P.S.A.)
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