Inaugurata la piazzetta, intitolata alla memoria di Enzo Piccoletti (1925 – 1996) storico Capitano e Rettore Onorario novecentesco della Compagine (Piccoletti presente all’interno e al tempo stesso, fuori, Palazzo San Giusto) – Dopo la dedica dello spazio urbano, intitolato da Porta Santo Spirito alla memoria del Rettore Colombino, Edo Gori, anche a Sant’Andrea, si e’ tenuta la commemorazione dedicata a Capitan Piccoletti. La cerimonia verde-crociata, si era svolta martedi’ mattina, nella data del 2 luglio s.so, presso l’area di sosta antistante via Rodi, con accesso da via delle Gagliarde, adiacente la sede storica della Compagine, ubicata all’interno di Palazzo San Giusto, poco dintorno l’omonima piazza stessa e dove risiedeva negli anni ’60 e ‘70 il nostro Capitano con la sua famiglia. Attualmente al civico n. 9. Abitazione ove dopo il successo ottenuto da S. Andrea – il 6 settembre 1970 – fu tenuto un gran rinfresco alla presenza dei due Giostratori vittoriosi, Franco Ricci e Vittorio Zama (dolciumi, salatini, crostini, spumante e pasticcini vari che furono offerti dalla famiglia di Fabio Giommoni, allora, nota fra le “Istituzioni pasticcere” locali, ubicata in Corso Italia). Era stato il consiglio Comunale aretino, tramite un atto gia’ presentato da Roberto Bardelli nel 2016, ad esprimersi favorevolmente e all’unanimita’, per l’avallo della decisione in memoria di Enzo. Tra i presenti, il sindaco di Arezzo A. Ghinelli, che ha scoperto la lapide urbana, il vice Gamurrini, una rappresentanza del Gruppo Musici, del quale – Piccoletti stesso – fu personaggio tanto decisivo, quanto essenziale (dal 1971 in poi) per la ricostituzione del sodalizio Comunale medesimo. Dopo la morte di William Monci, l’anima dei Musici (da lui stesso seguiti sin da principio, dal 1955). Presenti – tra gli altri – oltre una rappresentanza della Comparsa in costume, l’attuale rettore Maurizio Carboni, il rettore-vicario Andrea Fumagalli, il capitano Mauro Dionigi (5 le sue vittorie, dal 1994 ad oggi) e poi, Elena Morini che e’ l’attuale presidente del Comitato giovanile, ancora, il regista giostresco Gianni (“Nana”) Sarrini, ma pure l’ex rettore Mario Brigidi. A proposito, quest’ultimo, annovera in Biancoverde ben 2 vittorie in piazza Grande, nel 1998 e 1999 (la 24a e 25a Lancia d’Oro, dedicate a loro volta sia al Guadagnoli che a Marsupini; con i due bozzetti d’arte, che furono realizzati rispettivamente da Nibbi e Ciani). Ma erano intervenuti pure gli ex capitani Andrea Lanzi (plurivittorioso in San Giusto, con ben 8 vittorie dal 1998 al 2010) e Luca Bichi (3 i suoi successi, dal 2006 al 2014) ancora Enzo Gelli, Daniele Del Sante, Danilo Valdarnini, Mario e Carlo Ciofini, Gabriele Malvestiti e lo stesso Roberto Bardelli, assieme ad alcuni neo consiglieri. Il figlio di Enzo Piccoletti poi – Vladimiro – dopo l’intervento del sindaco Ghinelli, ha ricordato suo padre per l’amore nutrito da Enzo stesso, verso la Giostra, verso Arezzo e per le tradizioni della terra di Toscana – nonche’ per tutti i Quartieri – e naturalmente, oltre al suo (ma, Piccoletti, e’ ricordato pure come scrittore e stornellatore poetico ed alquanto, goliardico, organizzatore di scherzi nei confronti degli altri quartieri). Mentre Gloria Puglisi nel corso del cerimoniale – vestita da dama – dinnanzi al vessillo-madre e al piccolo paggetto Pietro Carboni, recava su un cuscino, il sotto-cimiero (la “ciotolina”) che fu indossato da Enzo in Piazza Grande, negli anni ’60 e ‘70 (reperto prelevato per l’occasione, dalle teche al Museo Biancoverde). Enzo Piccoletti – in Giostra – annovera solo 4 successi, ottenuti nell’ordine nel 1963, 1968, 1970 e 1975. I due successi degli anni ’60, che Enzo ha ottenuto come capitano, sono fra i piu’ rocamboleschi della nostra storia – mentre del tutto diversi – sono i due ottenuti negli anni ’70. Enzo in piazza Grande, sicuramente “poteva” vincere qualcosa in piu’; se la sfortuna non si fosse accanita. Si ricordano in modo particolare, i Trofei (letteralmente) buttati alle ortiche nel 1971, tanto clamoroso (con la Lancia d’Oro perduta, davvero per una sciocchezza in base al regolamento) e nel 1974. Nel 1974, tiravamo per ultimi e il successo – “era ben possibile” – ma non arrivo’ mai. Con il tamburino Roberto Lippi, che sfondo’ la pelle del tamburo biancoverde, preso (quasi) a calci dalla rabbia. Ma, Lippi – al Quartiere – e’ pure ben ricordato, per la vittoria ottenuta nel ruolo di paggetto, il 1° settembre 1968. Una data altamente storica a livello giostresco, tanto per Franco Ricci (al debutto e alla sua prima vittoria, ad Arezzo) quanto per Tripoli Torrini detto “Tripolino” (giunto al suo 15° ed ultimo successo della carriera, quello del primato assoluto). Mentre la Giostra piu’ strana, vissuta da Enzo in piazza, resta forse quella del 1973. Con il doppio zero ottenuto da Capacci e Ricci, fra gli “spernacchi” degli altri tre Confratelli e di tutta Piazza Grande. Bhuu ! Bhuu! “Farina a doppio 0”, fummo additati per l’occasione. … Ma, poi – quella Giostra – fu contro-ripagata, agli stessi, due anni piu’ tardi, nel 1975. Con il Ricci assieme a Vincenzo Verita’, che ottenne la sua prima vittoria ad Arezzo. Furono 4 e 4 = 8 e tutti a casa (… anche grazie all’1 “bordo”, marcato sul bersaglio da E. Vannozzi per Porta del Foro). Piccoletti, oltre la passione, ha avuto molte doti. Sicuramente, molti ragazzi che hanno vissuto la sua epoca, lo hanno saputo ascoltare (pure quelli di altre compagini, forse). Certamente, molti “rabuschi” di allora (almeno in S. Andrea) lo hanno stimato come un padre. Questo forse, oltre ai difetti umani di ognuno, crediamo sia stato il pregio maggiore di tutti (G./nt.; fc.pl., fi.f., Q.d.s.A. et al.)
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