La rinnovata Istituzione giostresca 2019, ha ufficializzato le dediche delle Lance d’Oro in palio per le prossime due manifestazioni, che si terranno in Piazza Grande rispettivamente sabato 22 giugno (in notturna) e domenica 1° settembre (in edizione pomeridiana) – Le dediche, sono gia’ state annunciate di recente dal sindaco di Arezzo Alessandro Ghinelli, assieme al vice Gianfrancesco Gamurrini (pure assessore alla Giostra del Saracino) e dai massimi Organi giostreschi preposti – in collaborazione con il consiglio Comunale – sia alla stampa, che alla cittadinanza e agli stessi Quartieri. Il primo Trofeo in palio in notturna a giugno (per la “Giostra di San Donato”) e’ protesa alla memoria dell’ artista (nativo aretino) Pietro Benvenuti (1769 – 1844) nel 250° della nascita, appunto, ma scomparso a Firenze settantacinquenne. Una strada cittadina tra le altre e’ intitolata a suo nome, ed e’ ubicata nel territorio chimerotto di Porta del Foro fuori San Clemente, lungo la direzione nord-casentinese e non lontano dal luogo, ove avvenne il prodigio della Madonna del Conforto nel 1796, presso la mescita di vino dei Camaldolesi entro le mura, attigua al Convento in via Vecchia. Quando Benvenuti, aveva 27 anni di eta’ (in pieno periodo storico e in tema con i moti aretini del “viva Maria”). Riguardo Pietro Benvenuti ad Arezzo, dobbiamo ricordare che nella cappella della Madonna del Conforto – ubicata in duomo – sulla parete in alto a destra (sopra l’ingresso della sagrestia) e’ citabile un’opera gigantesca (dipinta a tema biblico) con “Giuditta che mostra la testa di Oloferne”. Opera realizzata dall’artista aretino in cattedrale, nel 1804. Per quanto concerne invece la Giostra diurna di settembre che e’ (proprio) intitolata alla Madonna del Conforto Stessa, la scelta delle autorita’ e’ stata unanime. Il 2° Trofeo (settembrino) sara’ dedicato alla memora di Leonardo da Vinci (1452 – 1519) – (portali utili leonardeschi : http://www.museoleonardiano.it – http://www.prolocovinci.com – https://www.leonardodavincimuseo.com – http://www.leonardo3.net ) – appunto, nell’anno in cui ricorre il 5° Centenario della morte. Scomparso in Francia, ad Amboise sulla Loira ( https://www.chateau-amboise.com ) Leonardo – luminare poliedrico – e’ stato scienziato, artista, inventore (si narra, persino gastronomo – nonche’ – gran cerimoniere alla corte di Ludovico il Moro, a Milano presso il Castello Sforzesco – https://www.milanocastello.it – http://www.cenacolo.it ; ma pure visionabile e’ l’Arte Contemporanea milanese e non solo, su – https://www.museocity.it a Palazzo Reale). Fu pero’ molto stretto, il legame che Leonardo ebbe con la Terra di Arezzo, ove trovo’ modo di soggiornare per conto dei Medici, compiendo numerosi studi scientifici (diretti). Giorgio Vasari stesso, poi, ha narrato un suo profilo nelle “Vite”. Leonardo avrebbe, tra l’altro, realizzato non solo a livello di studi artistici, ancor prima di Vasari (in Palazzo Vecchio, nel Salone – oggi detto dei Cinquecento – a Firenze – http://www.museicivicifiorentini.comune.fi.it ) la celebre “Battaglia di Anghiari” del 1440, contro i milanesi – http://www.battaglia.anghiari.it ( http://www.castellodisorci.it … pure citiamo il castello tiberino, curiosa dimora anghiarese di – “Baldaccio d’Anghiari” (1400 ? – 1441) Bruni – e del suo “fantasma”). Baldaccio Bruni (condottiero anghiarese di ventura) piu’ tardi inviso alla Signoria fiorentina, fu trucidato a Firenze, in Palazzo Vecchio nel 1441, dai sicari del Gonfaloniere B. Orlandini (con ogni probabilità per ordine di Cosimo de’ Medici, detto “il vecchio”, 1389-1464, che ne condivise l’uccisione). Ma riguardo riguardo tale ipotesi non vi è certezza assoluta. Baldaccio fu sepolto – “Diladdarno” – in Santo Spirito, presso il chiostro dei Morti ( http://www.basilicasantospirito.it ). Tornando al mastodontico “abbozzo“ leonardesco sulla Battaglia di Anghiari (rimasto incompiuto su una parete di Palazzo Vecchio) e’ doveroso ricordare che fu poi “coperto” per sempre da Vasari, con la propria “Battaglia di Scannagallo” (o di Marciano, al Pozzo – http://www.scannagallo.com , http://www.fattoriasantavittoria.com/it/la-storia ) avvenuta in valdichiana il 2 agosto – 1554. Lo “scontro lanzichenecco” tenutosi a colpi di colubrina, archibugi e picche, presso il Fosso di Scannagallo, avvenne nella la data storica oggi considerata come la “Nascita della Toscana” (per la caduta e la resa di Siena). Tra le varie tematiche, per la realizzazione della sua grandiosa opera – sulla “Battaglia di Anghiari” – sembra che Leonardo (forse) come a Milano per il “Cenacolo”, abbia sbagliato (anche a Firenze) la miscela, per la tenuta della materia pittorica. Mentre Michelangelo Buonarroti, sarebbe stato incaricato a realizzare un’altra opera, anch’essa non meno di grandiose dimensioni – quale la “Battaglia di Cascina” del 1364 – avvenuta tra i fiorentini e i pisani ( http://www.michelangelo.it ). Ma il progetto artistico di Michelangelo (diversamente da quello di Leonardo) non fu mai realizzato, rimanendo per sempre a livello di studi preparatori su cartone. Secondo un’altra ipotesi espressa senza alcuna certezza, e’ che Vasari stesso (forse per rispetto, al lavoro compiuto da Leonardo) dopo avere chiesto il consenso al Duca Cosimo de’ Medici (1519-1574) e del quale ricorre proprio quest’anno – anche per lui – il 5° Centenario (ma della nascita – http://www.500cosimocaterina.it ) potrebbe aver “salvato” (in qualche modo) l’opera leonardesca, celandola dietro (?) una qualche intercapedine. Forse e’ un interrogativo – questo – destinato a rimanere tale. Di Vasari a Firenze, certamente, ricordiamo il celebre passaggio mediceo – il Corridoio Vasariano – lungo circa un chilometro, che l’artista aretino realizzo’ nel 1565, per unire gli Uffizi a Palazzo Pitti; con ampia panoramica mozzafiato, sulla “Citta’ Floreale del Giglio”, vista lungo il Ponte Vecchio ( http://societaitalianairis.com ). Il “Corridoio” di Vasari, che tornera’ presto visitabile al pubblico (oggi definito, un vero e proprio “Museo Soprelevato”) e’ una grande opera di architettura urbana, che fu allestita per ordine del Duca Cosimo I de’ Medici ( https://www.visitflorence.com/it/firenze-musei/corridoio-vasariano.html ). Ancora tra le altre (leonardesche) in Terra di Arezzo, secondo varie ipotesi formulate da Carlo Starnazzi (1949 – 2007) e’ che l’antico Ponte Buriano sull’Arno ( http://www.ilbelcasentino.it/ponte-buriano.php ) edificato fra il 1240 e il 1277, su un preesistente tracciato romano ubicato nei pressi di Quarata, alle porte di Arezzo, sembrerebbe essere stato ritratto dal celebre artista fiorentino, nel paesaggio palustre che figura da sfondo, alle spalle di Lisa Gherardini (1479 – 1542) consorte di F. del Giocondo (la “Gioconda”). Il dipinto del genio fiorentino, che e’ esposto al Louvre di Parigi https://www.louvre.fr ( http://www.iovadoalmuseo.beniculturali.it ) di proprieta’ francese, e’ tra i piu’ celebri al mondo. Il ritratto (tanto perfetto, quanto piu’ enigmatico) di Monna Lisa, se non e’ l’opera piu’ famosa nella storia dell’arte le “manca poco” e – Leonardo – lo inizio’ a Firenze, con ogni alta (?) probabilita’ nel 1503 o ? 1505 (oppure ? 1506, addirittura per alcuni) ritoccandolo a pennello, via via a piu’ riprese nei lassi di tempo libero (pure in Francia) per il resto della vita. Ma a Firenze Leonardo, “quantomeno segretamente” – in Santa Maria Nuova ( http://www.fondazionesantamarianuova.com ) – fu anche Anatomista, presso l’Ospedale tra i piu’ antichi di Firenze – e forse, fra i piu’ longevi al mondo – (assieme al Santa Maria della Scala in Siena ad esempio e, che adesso – di recente – e’ divenuta nota sede museale senese – http://www.santamariadellascala.com ). L’Ospedale di Santa Maria Nuova a Firenze, ove Leonardo studiava (il “corpo umano dei morti”) fu una struttura resa possibile (allargata) grazie ad un atto benefico di volontariato compiuto molto tempo prima, da F. Portinari nel 1288, il padre di Beatrice (colei che e’ ritenuta, la vera musa ispiratrice ed accompagnatrice di Dante, nella D. Commedia). Durante gli scontri politico-intestini, tra Guelfi e Ghibellini, tra Bianchi e Neri dell’epoca, infatti – Folco Portinari (? – 1289) noto banchiere, sostenuto dalle maestranze e dal clero – riusci’ a far ampliare definitivamente una nuova sezione dell’antico ospedale, proprio l’anno prima della “Battaglia di Campaldino” (l’11 giugno 1289, cruento “Sabato di San Barnaba” – http://www.signaarretii.it ) – alla quale – prese parte lo stesso Dante Alighieri. Allora feditore “guelfo” ventiquattrenne. A circa sei mesi di distanza dalla Battaglia di Campaldino, avvenuta in alto Casentino (a Poppi, sotto la Consuma) tra i Guelfi di Firenze e i Ghibellini di Arezzo, il 31 dicembre 1289, ultimo giorno dell’anno – Portinari – morira’ a Firenze. Desideriamo concludere questo lungo articolo, ricordando Carlo Starnazzi, nativo aretino venuto a mancare nel 2007, che ha dedicato tutta la sua vita a studiare Leonardo da Vinci. Come del resto, lo ha fatto il suo collega Carlo Pedretti (1928 – 2018) scomparso anch’egli, poco piu’ di un anno fa (G./nt., an.ad; gbv., P.S.A. – AR.; b.pm., Vtb./Angh.; c.cs., c.fc., g.en. – FI.)
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