Giostra. Quarto di Porta del Foro (patate bollenti 2020). Dopo l’apertura dell’anno giostresco, si ritorna a varie discussioni e confronti sui confini cittadini riguardo alcune Compagini. Confini gia’ stabiliti e segnati al tempo dall’ENAL, ad inizio anni ’50 nel dopo-guerra – I rettori stanno lavorando da tempo, per limare i particolari su una questione aperta da anni e che l’assessore alla Giostra – Gfr. Gamurrini – sta pure tentando di risolvere. E’ una questione aperta quanto difficile e infinita, ma chiede la collaborazione dei Quartieri per risolvere il problema. Al tempo attuale, la Compagine che all’interno del territorio Comunale ha piu’ abitanti, e’ Porta del Foro (36 mila) al secondo posto Porta Santo Spirito (26 mila) al terzo Porta Sant’Andrea (con 24 mila) mentre al quarto ed ultimo posto, Porta Crucifera (con 13 mila). “Antica Cittadella” rosso-verde. La questione, riguardo una eventuale (?) ristrutturazione dei confini, e’ un percorso iniziato nella primavera scorsa, che a livello odierno, e’ tornato alla luce proprio grazie a Porta del Foro e che nell’assemblea di venerdi’ 17 gennaio, ha “ri-sollevato” detto problema, interrogando i propri associati. Una delle tante diatribe territoriali, quella riguardante i confini – ubicati in Piazza San Francesco, in modo particolare – che si protrae da decenni fra le controparti e, comunque, iniziata molti anni orsono. Discussioni sui confini territoriali che, certamente, ebbero inizio in citta’ – almen almeno – sin dagli anni ’70 se non prima (… forse, gia’ da fine ‘60). I Chimerotti di Porta del Foro – attualmente – ambirebbero … “ad avere per propria, la totalita’ di Piazza San Domenico (… ricordiamo ancora che la basilica di San Domenico – http://www.tsdtv.it – ove al suo interno, riposa Padre Raimondo A. Caprara * 1910 – 1980; alla destra del grande Crocifisso ligneo dipinto da Cimabue, fra il 1268 e il 1271 c.ca – e’ tra l’altro – ufficialmente da sempre, la Chiesa titolare della Compagine Giallo-cremisi). Lasciando a Colcitrone per intero, tutta Piazza San Francesco” … ai Rosso-verde ( http://www.analisidellopera.it/cimabue-crocifisso-arezzo/ , http://www.visitarezzo.com/it/chiese/chiesa-di-san-domenico-arezzo , Cenni di Pepo, 1240 c.ca – 1302 – http://www.storiadellarte.com/biografie/cimabue ). Una questione annosa quella dei confini, che persino in Sant’Andrea – gia’ al tempo dell’ENAL – fu espressa per varie opinioni, sia da E. Piccoletti che da C. Fardelli. Seppure a livello di singoli pareri (marginali). Una semplice testimonianza legata a molti anni fa. In Piazza San Giusto infatti, nei primi anni ’70, una sera d’estate, fra Piccoletti, A. Nasi, L. Mengozzi, F. Papini (?), M. Crulli, Neri (?), G. Municchi, C. Fardelli, U. Alti e altri presenti, ben noti personaggi appartenuti – poi – ai direttivi Bianco-verde (anche successivi ad allora) ebbero esternare liberamente proprie vedute – al riguardo – sul tema dei confini territoriali cittadini, assegnati alle quattro Compagine giostresche fin dal dopo-guerra. Fu un incontro occasionale – quello – opinioni espresse fra amici. Non affatto un punto, posto all’ordine del giorno, da dibattere a livello di seduta consiliare in loco esterno, alla sede, da parte del direttivo. Nella circostanza – Piccoletti – ebbe un ruolo di “moderatore” e al tempo stesso, da poter relazionare le proprie opinioni ai colleghi. In eguale misura lo fecero, tanto U. Alti che tutti gli altri presenti in tale circostanza. Ma in quella lontana riunione occasionale, avvenuta sul finire di agosto, non prese parte alla discussione l’allora rettore – Giacinto Marcantoni-Sarrini – in quanto assente, causa privati impegni personali di lavoro. (*) Padre Raimondo A. Caprara, originario lucano di Terranova di Pollino – PZ. ( http://www.basilicataturistica.it , http://www.parcopollino.it , http://www.basilicatanet.com ) e’ stato il celebre prelato Domenicano della Compagine Giallo-cremisi per antonomasia (soprattutto fu – certo riferimento per la Citta’ – nel lugubre periodo bellico). Parroco in San Domenico ad Arezzo gia’ dal 1938; nel territorio della Chimera, in Diocesi (e non soltanto) e’ ancora ricordato con fervore, da molti aretini (G./nt. – d’a.fd., Q.N.; ch.an., Q.d.P.d.F.; fi.f., m.rie – Q.d.S.A.)
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