– La manifestazione aretina, e’ ripartita in tono ridotto, riguardo gli spettatori in Piazza Grande, ma e’ stata comunque utile, per provare a tornare ad un minimo di normalita’. Porta Crucifera e’ riuscita a tornare alla vittoria dopo 5 anni, grazie ad uno strabiliante colpo di fortuna, capitatole all’inizio delle carriere. Il primo giostratore Rossoverde, infatti – Adalberto Rauco – e’ riuscito a spezzare la lancia sui 4 punti, raddoppiando il punteggio ad 8. A quel punto, il piu’ , era stato fatto. Il secondo giostratore poi – Lorenzo Vanneschi – ha colpito facilmente i 3 punti, mettendo fuori causa sia Santo Spirito, che Sant’Andrea. Nonostante tutto, i due Quartieri, non si sono comportati male nel prosieguo della manifestazione. Santo Spirito, vero vincitore “morale” della manifestazione, ha colpito ancora ben 10 punti; grazie al doppio centro marcato sia da E. Cicerchia che da Gm. Scortecci. Mentre Sant’Andrea si e’ fermato sul centro colpito da T. Marmorini. Purtroppo E. Vedovini, nelle seconde carriere, avendo anch’egli colpito il centro, ha perduto la lancia all’impatto e ha visto il proprio punteggio azzerato. Anche Porta del Foro, e’ rimasta piu’ defilata, rispetto agli 11 punti totali, ottenuti dai Rossoverde. Il Capitano A. Branchi e il Rettore A. Fazzuoli ; hanno festeggiato la loro prima vittoria nei rispettivi ruoli. In modo particolare il Capitano A. Branchi, che ha desiderato dedicare con amore, la sua prima vittoria Cruciferina, a suo padre. Dopo il primo tiro di Rauco, i Cruciferini festeggiavano gia’ il successo, ancor prima delle altre 7 carriere. Porta Crucifera torna cosi’, in testa all’Albo d’Oro, con 38 successi. Mentre Porta Santo Spirito e Porta Sant’Andrea, si “leccano le ferite”. Aria ancor piu’ trista, a Porta Sant’Andrea. La Compagine di Piazza San Giusto, infatti, torna ad esser “Nonna” ricevendo l’amara “cuffia”, proprio dalla vincitrice Porta Crucifera. Era dalla Giostra del 1* settembre 2002 che – Sant’Andrea – non rivestiva, tale amaro primato negativo. “Cuffia”, che e’ scesa di nuovo – negativamente – a Palazzo San Giusto, a distanza di 19 anni. Anche se la Compagine di Capitan Piccoletti, non consegue il successo – da tempo recente – dalla notturna del 2018. Dispiaciuto piu’ di tutti, e’ stato E. Vedovini : “Ci tenevo a far bene – ha dichiarto Enrico – se non altro avremmo dedicato l’eventuale successo, alla memoria di Faliero Papini (soprattutti) e pure a quella di Mario Ginestroni. Ho fatto un buon tiro, colpendo il centro ; per il resto …” (l’asta sul tiro di Enrico – pero’ – ha fatto, il cosiddetto … “vinco”. Impossibile da reggere, dopo l’impatto a quella velocita’ ed e’ schizzata verso destra nella direzione del loggiato vasariano, come una scheggia impazzita, finendo a terra e per fortuna senza colpir alcuno). Faliero Papini a Sant’Andrea, e’ stato un grande; come del resto Beppe Municchi : 19, i successi Biancoverde, ottenuti in due. “Mostri Sacri” consiliari nella storia della Compagine Biancoverde e non soltanto. Pure coinvolti entrambi, proprio da Piccoletti stesso, a livello giostresco sin dagli anni ‘60. Faliero Papini, era stato commemorato dal Rettore M. Carboni, dal Capitano M. Dionigi e da tutta Piazza San Giusto, gia’ alla vigilia della Giostra. Un grande stendardo con il suo volto ( … tratto da una foto celebre, esposta in Sede , dal titolo in dialetto aretino , come : “ Piovara’ ? “) infatti , era stato inalberato, a fianco di Palazzo San Giusto ; nei pressi dell’abitazione della Mustiola , in occasione del Convito propiziatorio. Alla cena giostresca, hanno preso parte circa 700 commensali “Santandreini” (disposti su tavoli da 6 e con un rigoroso, distanziamento anti-Covid). Relativamente soddisfatto – invece – l’altro giostratore Biancoverde, T. Marmorini. “Purtroppo, anche se grazie al mio tiro son riuscito a fare il massimo, non e’ bastato proprio a niente – ha dichiarato immusonito, “Benzina” – Quando si spezzano le lance, non si puo’ far nulla” ; ha concluso lapidario Tommaso. Al termine della manifestazione ai molti Santandreini delusi, in Piazza San Giusto, son fischiate le orecchie e risuonate nel cervello , le parole (tanto schiette , quanto altamente pesanti come macigni) espresse in San Gimignano da Piccoletti – presso il Circolino – nel lontano 1987 : “ … la Giostra, citti miei, non e’ un Gioco ! E’ Battaglia vera ed e’ come una donna bellissima, che tutti e Quattro ambiscono e desiderano … ‘ possedere ‘ all ’ unisono. Ma , la Giostra , al tempo stesso, e’ pur simile ad una splendida ‘ prostituta ‘ raffinata d ‘ alto bordo ; si reca – a giacere – con chi pare a lei. Soprattutto e/o purtroppo, per tutti – e’ imprevedibile – proprio come … libera ‘ troia ‘ autonoma ! La Giostra – vera – non sono le prove che si fanno in Piazza , durante la settimana. La realta’ in Piazza Grande – quando conta – e’ spesso molto difficile per gran parte delle Compagini “ (G./nt.-AR., pct.ez. + ; fi.f. – P.S.A.)
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