. Tutti eroi e vincitori in Spagna assieme al Presidente della Repubblica Sandro Pertini, del titolo mondiale 1982 (riportato nel nostro Paese, dopo 44 anni) nella finale disputata a Madrid l’11 luglio (vinta 3-1) contro la Germania di Derwall. La rassegna aretina, allestita in centro, presso gli spazi della Galleria Ivan Bruschi, in P./zza San Francesco 1 – inaugurata il 17 maggio s. ad ingresso gratuito – chiudera’ i battenti domenica 17 giugno e presenta immagini ed oggettistica varie, che al tempo stesso hanno contribuito a rendere memorabile quel “Lustro Azzurro”. Paolo Rossi da Prato (“Pablito”) allora, “numero 20”, e’ una leggenda internazionale e con i suoi 6 goal decisivi, realizzati contro il Brasile (3) di Zico, Socrates e Falcao, contro la Polonia (2) di Boniek e la Germania (1) di Derwall, Breitner e Kaltz, divenne capocannoniere della competizione spagnola dell’82. Ma – Pablito Rossi – (dell’ “Area 20”, anziche’ “51”) ha anche coronato, a cavallo di quegli anni, altrettanti risultati prestigiosi fra scudetti, trofei internazionali (anche personali) con il Vicenza (di Filippi, Faloppa, De Petri Vendrame e Guidetti), soprattutto con la Juventus (di Trapattoni, Zoff, Tardelli e Scirea), ancora con il grande Perugia (di Vannini e Curi), con il Milan, il Como o il Verona. In P./zza San Francesco, sono previsti in esposizione cimeli originali in tema sia con il Mondiale spagnolo, che con quello disputato in Argentina 4 anni prima, nel 1978 e nel quale, l’Italia, si classifico’ solo al 4* posto (dietro all’Argentina di Passarella, Kempes e Bertoni, vincitrice della manifestazione in casa, all’Olanda di Haan e Krol e al Brasile di Leao). Ma in quel Mondiale (1978) dello stesso Rossi, e’ pure ricordato il rocambolesco goal del pareggio, siglato nella gara di esordio contro la Francia di Lacombe – poi vinta 2-1, in rimonta – e con la rete decisiva della vittoria, realizzata da Renato Zaccarelli (Torinista gia’ vincitore dell’ultimo titolo granata nel 1976, assieme a Radice, Pulici e Graziani – http://www.museodeltoro.it , http://www.ilgrandetorino.net ). A proposito, altro spazio speciale all’interno della stessa rassegna, inoltre, e’ dedicato proprio all’altro grande protagonista ed indimenticabile bomber Azzurro (e non solo) dell’82 Francesco (“Ciccio”) Graziani. La data di chiusura dell’evento aretino, dedicato a Rossi e agli Azzurri (di domenica 17 giugno) coincide poi con il 48* Anniversario della epica semifinale, che si disputo’ presso lo “Stadio Azteca” di Citta’ del Messico, fra l’Italia e la Germania di Uwe Seeler e sopratutti, di F. Beckenbauer (il “kaiser” del Calcio) al Mondiale del 1970, vinta dall’Italia di Ferruccio Valcareggi (1919 – 2005) per 4-3 (p.t. 1-0) e definita dagli storici di ogni Sport, come : la “Sfida del Secolo”. Evento immortalato grazie ad una targa messicana, battuta “a sbalzo” presso lo stesso “Stadio Azteca” (definito all’epoca da alcuni sportivi azzurri, come un moderno “Colosseo”, a Citta’ del Messico). In goal per gli Azzurri – il 17 giugno 1970 – quella mitica notte, andarono a segno nell’ordine, Boninsegna, Burnich, Riva e Rivera. Arbitro dell’incontro fu il sig. A. Yamasaki Maldonado (peru/messicano) che concesse (causa un infortunio, capitato nella ripresa, a “kaiser” Franz) un corposo periodo di recupero, poco prima di quei due tempi supplementari memorabili, poi consegnati (ad “Eupalla”) per la notte dei tempi del Calcio – https://www.mondiali.it/news/17-giugno-1970-partita-secolo-italia-germania/ ). Inoltre (certamente) e’ pure stato tramandato che, in Italia, allora – nel corso di quella “magica” notte di calcio, messicana del 1970 – siano stati consumati, dinnanzi alla lunghissima diretta televisiva, a cura di Nando Martellini – molti ettolitri di bevande – fra superalcolici, birra (anche tedesca), spumanti piemontesi, lambruschi d’Emilia e altre bibite varie di ogni tipo. “Pablito” Rossi, che emulo’ Boninsegna in Messico (12 anni dopo, quella magica notte italiana dell’Azteca) – nel luglio 1982, a Madrid – gestisce attualmente, un noto agriturismo a Cennina, in Alta Valdambra, nel territorio di Bucine. Nei pressi del luogo, ove (si racconta) che – nel lontano 1954 – la bucinese, Rosa Lotti (1914-2006) all’eta’ di 40 anni, ebbe “un incontro alieno ravvicinato del terzo tipo” (un contatto diretto, con due (?) ominidi-UFO). Il “caso Lotti Dainelli”, al tempo, fece molto scalpore, suscitando 64 anni fa – e gia’ negli anni ’50 – motivi di discussione a non finire. Ma in quella circostanza, le due entita’ aliene – scese da una sorta di strano mezzo in forma doppio-conica – sembrarono interessate, piu’ alla botanica del nostro pianeta, che non alla stessa Lotti ( … siamo davvero “soli” ? … nonostante, “qui” ? per dirla con Asimov). La storica Galleria Ivan Bruschi, invece, e’ uno spazio espositivo aretino ristrutturato di recente e riallestito che affaccia P./zza San Francesco (fra i principali salotti urbani) attigua, alla omonima basilica ove, in essa, si trovano appunto i celebri affreschi di Piero della Francesca, all’interno della Cappella de’ Bacci (info. utili reperibili su, http://www.pierodellafrancesca.it e http://www.museocivicosansepolcro.it ). Altri portali di interesse – http://www.fondazioneivanbruschi.it , https://museodelcalcio.it , http://www.figc.it , http://www.museodelcalcio.com , https://www.usarezzo.it/tag/museo-amaranto/ , http://www.agriturismo.it , http://www.poggiocennina.it , http://www.comune.bucine.ar.it/turismo , http://www.legaseriea.it , http://www.intosccana.it , http://www.museofiorentina.it , http://www.calciotoscano.it (rs/nt.-sp. AR., gh.al., mc.fn., t.s., and.an., be.g., al.p.; fi.f. et al.)
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