QUARTO DI SANT’ANDREA. DOMENICA 30 MARZO 2025 IN BIANCOVERDE; DEDICATO AL CAPITANO. NEL QUARTO DI SANT’ANDREA, SI CELEBRA ENZO PICCOLETTI (1925 – 1996) VINCITORE DI QUATTRO TROFEI GIOSTRESCHI, OTTENUTI TRA GLI ANNI ’60 e ’70 (…DAL 5° ALL’8° INCLUSO). MANIFESTAZIONE CELEBRATIVA NEL CENTENARIO DELLA SUA NASCITA – Il cerimoniale, si era svolto inizialmente grazie a un incontro, tenutosi – al mattino – presso il cimitero monumentale aretino dalle h. 10,45; ove G. Sarrini (gia’ curatore del Museo di palazzo San Giusto) con il rettore M. Carboni e il capitano A. Gavagni, hanno ricordato la figura dell’Uomo di Giostra e del Capitano Verde-crociato (in carica tra il 1961 e il 1975) vincitore in piazza Grande di ben 4 Lance d’Oro biancoverde (nel 1963, 1968, 1970 e 1975) scomparso il 3 febbraio 1996 – nonche’ – della propria famiglia aretina (Enzo Piccoletti, era nato un secolo fa in via Fontanella). Mentre l’ex M.ro E. Bonucci del Gruppo Musici (e Capogruppo nei primi anni ’70) con la sua cornetta, scandiva le celeberrime note giostresche composte decenni, or sono, da G. Pietri e W. Monci – quest’ultimo – gia’ fondatore del Gruppo Musici stesso, nel 1955. Il Sodalizio Comunale giostresco che compira’ (nell’anno in corso) 70 anni dalla sua fondazione, ma che fu ricomposto proprio da E. Piccoletti medesimo – nel 1971 – dopo il brutto periodo critico, a seguito della morte dello stesso M.ro W. Monci. Alla cui memoria, e’ giustamente titolato lo stesso sodalizio musicale aretino. Intonate tra piazza San Giusto (e in sede all’interno) anche altre celebri note e pezzi musicali composti sia dal M.ro G. Verdi, quali (l’ “Aida”) – nonche’ – di L. V. Beethoven, per “l’ Inno alla Gioia”, europeo, tratto dalla 9a sinfonia (e per collab. F.V. Schiller). Il programma delle celebrazioni – infatti – prevedeva in piazza San Giusto, intorno alle h. 12,00, proprio una esibizione (impegnativa) ben offerta dal Gruppo Musici al completo, dinanzi alla sede della nostra Compagine. La conclusione della ricorrenza e’ stata completata a tavola, alle h. 13,00 per il “Pranzo del Centenario” e al quale hanno preso parte 110 commensali Santandreini. Alcuni Capitani e Rettori biancoverde, del passato, sono pur intervenuti all’iniziativa che era stata promossa dal direttivo, in collaborazione con il Museo, le cucine e il Comitato giovanile della Compagine. Oltre Gavagni e Carboni, erano presenti – infatti – i f.lli Ciofini, Nasi, Dionigi, Lanzi, Brigidi, Bichi, “Globo” Fardelli, in rappresentanza (pur) del padre Carlo e, altri Consiglieri degli anni ’70, ’80, ’90 e piu’ recenti. Un convito allestito nel “Salone d’Arme E. Piccoletti” e proprio sotto il grande affresco realizzato da Max Bennati nel 1996 (l’opera fu inaugurata, dal Direttivo, nel 1997) e ritrae nell’angolo a sinistra della parete di fondo, in alto, il Capitano Biancoverde a cavallo con la Lancia da parata. Carboni, Sarrini, Gavagni, Bonucci, Crestini, Del Gamba, ancora, il figlio di Enzo, Vladimiro …detto “Vernacchia” ( …nella “San Giusto” a Molinelli, Vladimiro, giocava mezzala-destra – “l’ 8” – ma in gioventu’, e’ stato pur appassionato del motocross) poi i nipoti – nonche’ – altri vecchi Capitani, Rettori dell’epoca e soprattutto personaggi giostreschi di spicco vari, intervenuti alla manifestazione (quali ad es. D. Del Sante, D. Valdarnini, Bulletti, Marconi, Montini, Milesi, G. Raguzzi, i Gelli, i Nocentini, ancor, Roselli, Ceccherini, Guerri, Mangani e moltissimi altri della “vecchia guardia” dei tempi andati e lontani) hanno tutti continuato ricordando (alcuni) aneddoti sulla vita (e le vittorie riportate in piazza Grande) vissuti da Enzo. Con i suoi due primi successi, super-rocamboleschi del 1963 e 1968 (forse, inaspettati, a quei tempi) e riportati da M. Gallorini + (detto, il “Maialino”) da A. Favi + da Sarteano (detto, il “brutto”) da F. Ricci + (detto, il “bello”) e da T. Torrini + (“Tripolino”) nonche’ gli altri due ottenuti nel decennio successivo, tra il 1970 e il 1975. Successi lineari, invece, il 3° e il 4° appunto; riportati da F. Ricci, V. Zama + (detto, il “bianco”) e pur da V. Verita’ (detto, il “placido”). Quest’ultime due considerate, allora, come affermazioni piu’ classiche e conseguite, con “punteggi normali”; entrambe con gli 8 punti canonici nelle due carriere regolamentari (fu gran rarita’, vincere con soli 7 punti nel ’68; anche se in quel caso i punti sul bersaglio – in realta’ – furono ben 9). In quegli anni, fare 8 punti suddivisi fra le due carriere regolamentari – al 90% o nella maggior parte dei casi- significava la vittoria del Trofeo e della Giostra. Furono invece davvero tempestosi, i suoi (primi) due successi ottenuti in piazza nel decennio dei ’60. Il primo storico successo di Enzo, da Capitano – quello del 1963 – fu contestato e rivendicato, ferocemente, da Porta del Foro (causa l’interpretazione di un articolo sul regolamento da parte della Giuria, riguardante il mazzafrusto del Buratto, dopo la prima carriera dei Giallo-cremisi, effettuata dall’ ex Santandreino, A. Ghinassi). Con i Chimerotti che per protesta, abbandonarono piazza Grande. Mentre il secondo – del 1968 – che pervenne cinque anni dopo il primo, fu ancor peggio e – (quasi) “scippato” – a Porta Santo Spirito. Grazie ad una specie di “Comunella” tra figuranti in piazza Grande e messa in atto sul momento, fra le due “Compagini Verdi” giostresche (una “Comunella” tornata, utile, ad entrambe). Sant’Andrea in combutta con Porta Crucifera. Trovarono entrambe uno (strano) accordo a – “biscotto” – per far perdere la Colombina (che era ad un passo dall’ottener la vittoria finale). Al termine di quella manifestazione Santo Spirito, furente, protesto’ a lungo per quasi un anno intero contro tutto e tutti (…ritenendo “decisivo” un disturbo, effettuato da un noto figurante Crucifero, a danno, riguardo la 2a carriera di “Donatino” Gallorini). Porta Santo Spirito, in effetti (giustamente) imbufalita, pretendeva ricorrere la carriera. Il celebre Giostratore Colombino colpi’, infatti, solo 2 miseri punti, uscendone sconfitto. “Disturbo” pero’ palese che fu causato, dal lancio di un camauro sulla lizza verso il Giostratore in sella ad “Etruria”; intento a mirare sui 4 punti nel bersaglio. Probabilmente Donatino, senza quel disturbo, li avrebbe centrati in pieno. Mentre Sant’Andrea e Porta Crucifera, strinsero assieme – “patto ferreo” – per far in modo che l’alfiere Colombino, non potesse ripetere (affatto) la propria carriera. Le due Compagini, infatti, si misero a sedere con la gran parte dei propri figuranti sulla terra della lizza (impedendo il prosieguo delle ultime due carriere rimanenti). Al grido corale unanime (in dialetto, locale) rivolto verso la Giuria, che fu tutto un programma : “Giudici; per no’ artri, el Donatino un arcorre ..! ” (4 + 2 : Santo Spirito ferma a 6 punti globali, imbufalita dal voler far ripetere, Donatino; ancor prima delle ultime 2 carriere finali). Dopo la bella esibizione dei Carabinieri a cavallo lanciati in bella carica, effettuata in piazza Grande quale introduzione alla Manifestazione – pero’ – niuna forza dell’Ordine in campo, quel pomeriggio, riusci’ a far desistere, ne’ smuovere – le due “Compagini Verdi” a sedere – da sloggiar la lizza. Sant’Andrea e Porta del Foro gia’ rivali (tra loro) correvano per ultime e a chiudere il Torneo. Da estrazione, correvamo per terzi e ricordo molto bene che passo’ tempo infinito, prima che le ultime due carriere potessero essere effettuate (…avevo 12 anni appena e grazie ad un biglietto omaggio datomi, come a molti di noi – da Enzo stesso – ero posizionato nei posti in piedi, presso la fontana). In piazza Grande vi fu gran putiferio (…a tre) e perche’ – Porta del Foro – era ormai fuori dai giochi per il successo – come del resto lo era Porta Crucifera – alla quale, a quel punto, premeva (solo) della sconfitta di Porta Santo Spirito. Sua “rivale acerrima, da secoli” (…come scrisse una volta sul Quotidiano locale – “La Nazione” – il compianto redattore Rossoverde, A. Marcantoni, scomparso prematuramente nel 2002). Con le due “Compagini Verdi” cittadine, agguerrite, contro i Giallo-azzurri Colombini – arrabbiati neri – per il disturbo e ancor piu’ per lo spettro della sconfitta finale (i Colombini, tornarono al successo comunque l’anno dopo – nel 1969 – ma in tale occasione… ebbero la loro Lancia d’Oro, spezzata a meta’ in due tronconi per una protesta, feroce, messa in atto da alcuni figuranti di Porta del Foro; che aggredirono i valletti Comunali, custodi del Trofeo in piazza). Nei pressi della tribuna A… volarono letteralmente in aria e di brutto, le proprie parrucche. Tra gli attivisti Giallocremisi promotori di quell’assalto ai Valletti, forse, vi fu il mitico B. (detto, il “Gatto”) quest’ultimo, noto vessillifero della Compagine. Rettore biancoverde, in carica, in occasione di tutti e quattro i successi (“piccolettiani”) a quei tempi, fu – Gt. Marcantoni-Sarrini – che detiene tra gli altri al suo attivo (pure) il piu’ che storico successo del 1957 (il Capitano vittorioso prima di Enzo, allora, fu M. Coleschi). La 4a Lancia d’ Oro del Rione, conseguita in San Giusto dal 1933. Un successo questo citato – e come detto il 4° – pero’ in tema con un’alta ricorrenza artistico-storica, legata al territorio locale (titolata per il 7° Centenario dalla edificazione della basilica di Sant’Agostino). La chiesa titolare parrocchiale nel territorio della Compagine edificata nel 1257. Una nota storica doppiamente lieta ma, in aggiunta – subitanea – per un’altra pessima. Il 4° successo riportato nel 1957 da Porta Sant’Andrea e da Capitan Coleschi, dopo quasi 20 anni di (maggior) “Astinenza” e’ – infatti – o in ogni caso, considerato in Arezzo tristemente (e dai numeri) come il primato negativo assoluto – tra i quattro Quartieri – dell’intera Manifestazione aretina e, in Sant’Andrea, quel periodo tristo e’ definito come quello degli “anni bui” ( …niente vittorie e sol tre Lance d’Oro nella rastrelliera per lustri e lustri, quelle degli anni ’30; vinte ai primordi da G. Cangioloni, Q. Moroni, A. Ghinassi ed I. Bottacci, detto il “Botta”). Ma molti episodi giostreschi sovra descritti (e vissuti dal vivo come sopra accennato, pur dal sottoscritto) in piazza Grande; sono stati riportati (anche in rima poetica) nelle due pubblicazioni (“Zibaldone”) redatte dallo stesso E. Piccoletti medesimo, dal titolo : “Terra d’Arezzo un cantico parla di te la storia”; volume I (uscito nel Novembre / 1977) e vol. II (del Luglio / 1982). Tra i convitati d’onore del Direttivo in San Giusto, era intervenuto – Gnf. Mainetti – gia’ console/consigliere e rappresentante tanto del Rione Rosso di Faenza, quanto per il ricordo sia di F. Ricci che di V. Zama e, comunque, per altrettanti ex noti alfieri pervenuti anni or sono nella Giostra aretina (come ad es. M. Giacomoni, G. Tabanelli o S. e G. Gamberi, per citarne solo alcuni) portati in Citta’ e nei rispettivi Quartieri (anche per la precedente opera di Enzo stesso) direttamente dal Palio del Niballo di Faenza, https://www.paliodifaenza.it ; il Rione Rosso, nel ricordo di Franco Ricci… https://rionerossofaenza.it ; https://www.imolafaenza.it . Ancora, https://www.micfaenza.org ; https://www.enteceramica.it (riguardo Faenza in ogni caso, e’ coinvolta tra arte attuale e letteratura contemporanee; nel Valdarno aretino, infatti, per l’allestimento di una mostra inaugurata in questi giorni al pubblico, proprio presso il museo del Cassero a Montevarchi, il 5 aprile s.so; c’e’ un evento di scultura e in ceramica, visibile sino a domenica 13 luglio v.ro. Sono in tema una ventina di opere esposte e realizzate dall’autore faentino, A. Salvatori (classe, 1975). Rassegna valdarnese avente titolo : “Una fragile armonia” e che e’ curata da Fd.a Tiripelli. Per info. e/o prenotaz. dirette per gli interessati all’evento, e’ attivo per contatti – il preposto – n. Tel. 055-910.82.72-4 … https://www.museidelvaldarno.it/2025/03/andrea-salvatori-una-fragile-armonia/ ; https://www.faenzaceramics.com/it/place/andrea-salvatori/ . Faenza inoltre, riguardo la letteratura, assieme a Marradi, al Mugello, al Casentino… https://www.visittuscany.com/it/territori/casentino/ , con Stia e la Verna… https://www.laverna.it , ancor poi con Palazzuolo sul Senio… https://www.toscanaovunquebella.it , la Romagna, Imola, Bologna, Genova, Montevideo in Uruguay, Buenos Aires (con la pampa) e l’Argentina… https://www.scopribuenosaires.com , nonche’, con altre varie e note localita’; fa attivamente parte del circuito dei Luoghi “Campaniani”, frequentati in vita dall’Autore dei Canti Orfici (1914)… https://www.mugellotoscana..it , https://www.campanadino.it (1885 – 1932) , https://marradimia.it , (FI.) ; https://emiliaromagnaturismo.it ). Tornando alla manifestazione Santandreina a tavola, inoltre, in occasione del pranzo, sia E. Bonucci che il presidente dei Musici, M. Nappini, intervenuto al convito assieme alla propria consorte, hanno ricordato altre celebri figure del Gruppo Musici del passato – quali – ad es. i M.ri G. Ferrini, M.mo Lanucci, Gp. Cangi, L. Giusti ma, pur anche altri (tra dirigenti, tamburini, labari, chiarine e coordin. di fila) – quali – F. Serrandrei, Nasi, gli stessi Storri, i Viviani (questi ultimi pur musicisti e coristi polifonici, https://www.polifonico.org ; in particolare – Enzo Viviani + – grazie ad un suo celebre passo entrato nel repertorio del Gruppo e che fu composto – nel 1973 – il “Passo Vivianico”. Un pezzo giostresco dal ritmo (moderatamente) veloce. Viviani, allora, risiedeva in centro nei pressi del Canto de’ Bacci in Corso Italia. Ma nel 1973 (anche) il M.ro E. Bonucci realizzo’ appunto, una sua composizione, grazie all’ausilio permissivo di una concessione (musicale) avallata da parte “dell’Arma Aereonautica M.re Italiana” Sez. Citta’ d. Spezia – loc. Cadimare – riguardo il rullo dei tamburini. Gia’ caldeggiata rigorosamente dallo stesso; per richiesta diretta (scritta) ottenuta tra il 1972 e il 1973 dall’allora Resp./le musicale dell’Istituto Aereonautico spezzino, M.llo F. Giovando. Passo dell’Arma Aereonautica M.re che – Bonucci stesso – battezzo’ poi sin da allora, con il nomignolo di : “Passo 2”. Bonucci, infatti, completo’ il pezzo con l’aggiunta delle note per le chiarine (chiamate a quei tempi dai ragazzi, anche con il nomignolo: di “grondaie”). A distanza di 52 anni, l’Aereonautica M.re che concesse il permesso a Bonucci – grazie a F. Giovando – per la “musica” dei tamburini e Bonucci stesso, furono cosi’ nella realta’, i veri fautori di quel passo giostresco; udito ancora oggi, all’ingresso in piazza Grande del Gruppo, quale introduzione alla solenne “Marcia di W. Monci”. Altri i personaggi poi che furono commemorati del Gruppo – quali – i Soldani, “Paolone” Giunti (allora, arbitro di calcio) E. Carloni, i Crulli, M. Padelli, F. Fardelli, M. Guidelli, R. Lippi, i Cincinelli, A. Mazzuoli, P. Del Castello, R. Poletti, i Patrussi, A. Martinelli, A. Franci, M. Castelli, L. Bizzarri, Gcl. Brunetti, M. Nicchi (arbitro di Calcio, serie A ed AIA) D. Bollori, i Quadri, i Montini, M. e R. Stendardi (Mauro, pittore e miniatore) i f.lli P. e M. Pecchi, M. Tenti, M. Pelagatti, L. Coleschi, i Malatesti, i Bulletti, i Tantari, i Chiodini, O. Bruni, F. Grotti, M. Bettini, V. e G. + Piccoletti stessi, i Milesi, S. Fabbriciani, S. Donati-Sarti, P. Cuzzoni, F. Claudi, D. Benedetti, G. Campa, i Gamurrini, i Dionigi, M. Castellazzi, M. Maggi, M. Stanganini, i Nocentini, F. Cristelli, S. Bellini, i Franchi, i Faralli, i Poggini, i Testi, F. Fedeli, R. Rosadi, G. Catani, G. Marmorini, A. Branchi, i Francoja, A. Municchi, G. Ghiandai, G. Spigoli, i Checcacci, R. Vasca, C. Pagliai, A. Volonte’, A. Marzia, i Bacci, i Banelli, M. Sinatti, A. Scartoni, A. Grilli, A. Borri, gli Stocchi, gli Annino, i Memonti (pur Capigruppo), i Pierozzi, i Casucci, i Nappini stessi, E. Lazzeri (pur Capogruppo e poi Regista) F. Morelli, A. Truciolini, E. Mengozzi, F. Polvani, S. Rondinini, A. Parsi, E. Piccini, A. Fiorilli, Gl. Panichi, S. Paperini, V. Giorgetti, A. Pimpinelli, V. Tortora, L. Lanucci, O. Civitelli, L. De Robertis, N. Nibbi, S. Viroli, P. Toci (artista Cruciferino) ancor altri Bruni, i Beligni, i Rosati, i Gallorini, Max Bennati (altro artista locale che come s.c., affresco’ immortalando Piccoletti nella Sede di Sant’Andrea) D. Parroncelli, tutti i Bindi stessi (con Alessandro, Capogruppo e autore pur di un libro dedicato proprio al 50° dei Musici e numismatico) poi, i Magi, i Mori, P. Bozzi (musicista e scrittore) i Passerotti, S. Salvi + (il “Gheggi”, fu un labaro), F. Baldini (pur lui, altro labaro), Scarpettini, i Bardelli, i Malvestiti, G., P. e F. Baglioni, F. Ammirati, i Barbagli, i Dini, i Caporali, A. Sisti, Sodi, Pratesi, i Naccarato, i Peruzzi, i Badii, i Sensi, M. Bichi +, S. Martini, i Vitellozzi, I. e R. Mannucci +, il compianto – Eros + – poi, con tutti i suoi f./lli e cugini Ricciarini (ad Eros e’ stata, in pratica, pur dedicata la celebrazione del 50° del Gruppo, in occasione della sua scomparsa avvenuta proprio nel 2005) infine E. e R. Villa, gli Zamponi, G.lo Zelli – nonche’ su tutte – quella del Cav. M. Nocentini (1920 – 2016) …quest’ultimo giudicato da molti in citta’ quale – guida e “pietra miliare” – esperta, nonche’, fautore aggregativo per molti ragazzi del Sodalizio aretino stesso. Nocentini, infatti (pur “Socio Onorario in Porta Sant’Andrea”) fu considerato negli anni, come un vero e proprio “titano” giostresco, non solo – attivamente – riguardo il “Gruppo Musici W. Monci”. Se E. Piccoletti riusci’ ad assestare nuovamente i Musici, subito dopo la morte di Monci ad inizi anni ‘70 – al Cav. M. Nocentini – fu riconosciuto aver salvato (letteralmente) il Gruppo stesso, da un ulteriore (gravissimo) periodo critico. Cio’ avvenne successivamente, anni dopo il decennio ’70. Fu in occasione della seconda meta’ e quasi alla fine, degli ’80… https://www.gruppomusici.it ; circa 16 anni dopo la nota rifondazione del Gruppo, effettuata da Piccoletti (nel 1971). Si desidera precisare – pero’ – che molti nominativi s.c., sono solo una minima parte infinitesima, riguardo le centinaia e centinaia di ragazzi che hanno fatto parte sin dal passato, del Sodalizio giostresco aretino fondato da W. Monci, ai primordi (nel 1955). Per concludere, citiamo il menu’ prelibato del pranzo, da parte della cucina biancoverde che era composto da: ravioli alla San Giusto (con la pancetta) dei raviolai; spezzatino della tradizione locale toscana con patate e verdure; acqua, vino Chianti Docg (il “Tuscanone”, De’ Vasari… https://www.vinitipiciar.it ) e caffe’. Prenotaz. obblig. presso il preposto num. Tel. 366-386.78.00 di Erica. Attenzione… il s.c. num. telef. dovrebbe avere validita’ per le prenotazioni, riguardo (pure) i due Conviti propiziatori – Biancoverde – del 2025; certamente in programma – IN TUTTE E QUATTRO LE COMPAGINI – alla vigilia delle due Giostre, nelle rispettive prox. date sia del 20 giugno che 6 settembre (G./nt., srr.gnn. – Q.d.S.A.; prt.rt.; npp.mr., bncc.ed. – Gpp.Mc./”W.M.”; bd.ass, bmp.ass.; rs./nt.-art./Vld.no, tpll.fd. et al. AA.vv.).
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