(GIOSTRA, LIBRI, MOSTRE, ALCUNE LANCE D’ORO SANTANDREINE E SPORT LOCALE; PER IL 50° DI UN DERBY CITTADINO ANNI ’70. BARBAGLI, SEVERI, RINGRESSI, TUCCI, GORGONI, FERRARI E POGGI; CONTRO GROTTI, DIONIGI, ZAMPONI, SALVI, OLIVIERI, BULLETTI E MARMORINI. E PUR CONTRO BASAGNI, DONNINI, MORETTI, PASQUALOTTI E COCCA …DELL’ALBERORO. NONCHE’ ALTRI POCHI, TEMI VARI) – PRESENTAZIONE DI UN VOLUME IN REGIONE ED ESPOSIZIONE PUR DI UNA MOSTRA A PALAZZO SAN GIUSTO. Il LIBRO DEDICATO A DONATINO GALLORINI, REDATTO DA ROBERTO PARNETTI, E’ STATO PRESENTATO IN CONSIGLIO REGIONALE, A FIRENZE. MENTRE IN SANT’ANDREA, SI E’ TENUTA UNA RASSEGNA STORICA DI INTERESSE GIOSTRESCO CHE HA RIPERCORSO I 35 ANNI DALL’INAUGURAZIONE DELL’ATTUALE SEDE STORICA BIANCOVERDE. UBICATA DOPO ANNI DI ALACRE LAVORO PER I RESTAURI E DALLA SUA INAUGURAZIONE CHE FU TENUTA NEL 1989, A PALAZZO SAN GIUSTO (IN VIA DELLE GAGLIARDE). INFINE, PRESSO LO “SPAZIO SEME”, A DISTANZA DI UNA SETTIMANA DALLA MOSTRA SANTANDREINA, IL CRITICO FRANCESCO BOTTI HA PRESENTATO UN ROMANZO DI ANNA MARIA PECCHI, DAL TITOLO : “LA SCHIAVA ROSATA”. STORIA DI UNA RAGAZZA, CHIAMATA “GIOIA” (…“NARRATIVA”) – La presentazione del volume di Parnetti, dal titolo : “Donatino l’Ardito. La Storia del Giostratore dei Record Donato Gallorini, tra la Lizza di Piazza Grande ed il Tufo di Piazza del Campo a Siena”; edito da Selecta Editrice, era in programma nella data di giovedi’ 14 marzo s.so dalle h. 11,00, presso il Palazzo del Pegaso, in via Cavour 4 a Firenze (“Sala Fanfani”, https://www.regione.toscana.it , https://www.arezzo24.net/eventi-e-cultura/51557-la-parata-storica-al-capodanno-dell-annunciazione-forte-rappresentanza-aretina.html ) dopo un primo evento che si era gia’ tenuto ad Arezzo, a dicembre 2023. Diversamente da Tripoli Torrini detto “Tripolino” (che riporto’, ben sei successi a Siena nel decennio anni ‘30) i fratelli aretini Gallorini – Donatino e Marino – che annoverano Trofei giostreschi, ottenuti in piazza Grande ad Arezzo; corsero pur entrambi anche al Palio di Siena, ma senza riportar mai alcun Cencio in Piazza del Campo, https://www.ilpalio.org ; https://www.terredisiena.it ; https://www.ilpalio.siena.it (Donatino Gallorini a Siena, corse ben 9 Carriere sul tufo). Donatino fu protagonista, principalmente, in piazza Grande ad Arezzo; dal 1932 al 1970 e conseguito in carriera ben 14 successi (e come del resto gli stessi ottenuti da Arturo Vannozzi). Tutti trofei annoverati, tra i Rossoverde di Porta Crucifera e i Gialloblu di Porta Santo Spirito. Suo fratello Marino (detto – “il maialino” – suo nomignolo locale) di successi, invece, ne riporto’ solo due appena. Uno in Rossoverde (nel 1958, in coppia con Arturo Vannozzi medesimo) e in Biancoverde, l’altro (nel 1963) ottenuto proprio in coppia con Assuero Favi. La cerimonia di presentazione del volume di R. Parnetti e’ avvenuta alla presenza dell’autore e poi; di Antonio Mazzeo, gia’ Presidente del Consiglio regionale della Toscana; di Gabriele Veneri (ex Giostratore di Porta del Foro) ed inoltre, Maestro di Campo giostresco – nonche’ – Consigliere regionale ( https://www.cna.arezzo.it , https://www.mostrartigianato.it , https://confcommercio.toscana.it ); di Roberto Gallorini, nipote di Donatino stesso e di Graziano Placidi. Quest’ultimo, gia’ membro della commissione storica della Giostra del Saracino di Sarteano (Siena) https://www.giostradelsaracino.it , https://www.fise.it , http://www.sarteanoliving.it . Per un evento che e’ stato moderato in Regione da Niccolo’ Parnetti, figlio dell’autore “Colombino” che ha redatto appunto il volume. Anche Porta Sant’Andrea nel passato, e’ stata indirettamente in tema di rapporti, con Sarteano stessa. Avendo avuto per molti anni nel decennio giostresco anni ’60 – tra le sue file – il Giostratore sarteanese Assuero Favi + (ad Arezzo, definito con il nomignolo de – “il brutto” – scomparso, nei primissimi giorni del 2006) come su citato. Favi (dal cuor e generosita’ grandi, come montagne) fu ingaggiato in Sant’Andrea da Enzo Piccoletti in persona sotto il suo capitanato e dopo accurate consultazioni (personali) con l’allora Rettore Giacinto Marcantoni Sarrini. Favi e Marino Gallorini assieme, in Sant’Andrea, riportarono una sola Lancia d’ Oro. Quella – bellissima – a forma di pigna rovesciata. Ottenuta in Piazza Grande, in modo casuale (quanto rocambolesco, e’ storia) il 1° settembre 1963 …che e’ il Trofeo Biancoverde n. 5 della “raccolta” santandreina. Da oltre 60 anni poi, tale Lancia d’Oro all’interno del Museo Biancoverde, e’ quella che in termini di doratura e’ rimasta meglio conservata, piu’ delle altre rispetto ai deterioramenti del tempo. Domenica 17 marzo s.so dalle h. 10,00 – invece – proprio a Porta Sant’Andrea, presso il “Salone Enzo Piccoletti” e al “Museo F. Papini” di Palazzo San Giusto; si era tenuta una interessante esposizione di tavole, foto e documenti originali vari, in ricordo della inaugurazione della sede storica di via delle Gagliarde e che avvenne nel 1989. Per un evento celebrativo (moderato da Gianni Sarrini) e curato per iniziativa del Direttivo, in collaborazione con l’Ass.ne “Il Bando”, nonche’, con il Comitato Giovanile Biancoverdi nel 35° Anniversario di tale ricorrenza. Erano esposte tavole originali del progetto di arredo di Giovanni Rupi; l’Architetto che vinse – allora – il concorso di idee, per il progetto di arredo. Ma in esposizione vi erano pur foto e altri documenti originali vari – del 1989 – tutt’oggi custodite negli archivi dei Verde-Crociati. (Una curiosita’) : nell’anno del 7° Centenario della Battaglia di Campaldino (…1289 – 1989 / 23° Trofeo poi conseguito da Porta Crucifera, il 27 agosto 1989) la rinnovata sede di Palazzo San Giusto, al tempo, ebbe inaugurazione pur grazie alla 16a vittoria Biancoverde del percorso, riportata nella data di domenica 3 settembre (in diurna, ovviamente). Ma titolata, bensi’, alla “drammaturgia” di Tommaso Sgricci (1789 – 1836 / poeta e drammaturgo, appunto). Quest’ultimo, ineguagliabile improvvisatore di testi teatrali (nefasti) – https://www.dramma.it , https://www.fondazioneguidodarezzo.com/teatro-petrarca-2023-2024/ – Sgricci, fu originario e nativo di Castiglion F./no, http://www.prolococastiglionfiorentino.it . Un bel Trofeo massiccio messo in palio in occasione del 2° Centenario della sua nascita, su disegno e manifattura realizzati da Francesco Conti stesso. Una Lancia d’ Oro (molto lunga alta quasi 4 m., se non piu’) conseguita dalla nostra Compagine con un punteggio globale, di soli 7 punti marcati in due carriere (3 + 4). Una rarita’, oggi. Giostratori, Franco Ricci in sella, a “Montagna Lunga” (…punti, 3) e Martino Gianni in sella, a “Fraddiavolo” (…punti, 4) Rettore Beppe Municchi; Capitano, Sergio Nasi. Il Maestro di Campo, fu Raffaello Giorgetti; Vice, Paolo Bucciarelli Ducci; Araldo, Gianfrancesco Chiericoni; Cancelliere, Raffaello Simi; Coordinatore d. Regia, Ettore “Bubi” Tattanelli, suo Collaboratore, “Guidone” Rossi; Famigli al Buratto, Giovanni Severi e Luca Baielli; Sergente dei Fanti-Armigeri Comunali di palazzo, Emanuele Passerotti; primo Valletto, Renato Brunetti (spettatori paganti presenti in Piazza Grande : 4.664). Una manifestazione – la 77a contemporanea – passata alla storia, come quella dei 3. Quel giorno, il punteggio piu’ colpito da parte di tutte e quattro le Compagini. L’invito alla mostra a Palazzo San Giusto, era stato esteso dal direttivo alla cittadinanza e a tutti i Quartieristi Biancoverde. Dalle h. 12,00 – poi – era in programma pur offerto un aperitivo di chiusura, a tutti gli intervenuti in sede. INFINE – sabato 23 marzo – dalle h. 18,00 presso gli studi dello “Spazio Seme” ad Arezzo e che sono ubicati in via del Pantano, 36 (…Tel. 0575-182.73.37, http://www.spazioseme.com ) in pieno territorio santandreino (zona limitrofa, tra via Anconetana / Fonte-Rosa) – Anna Maria Pecchi – ha presentato il proprio romanzo dal titolo : “La Schiava Rosata”. Una pubblicazione che si compone di 106 pgg., con la copertina a colori. Iniziativa letteraria tenutasi presso lo “Spazio Seme – I.A.C.” (e istituito in auge dal 2012, anche grazie alle collaborazioni sia di Leonardo Lambruschini, di Francesco Botti, nonche’, di Gianni Bruschi). L’evento era stato moderato nel tardo pomeriggio, appunto da Francesco Botti. Quest’ultimo, e’ drammaturgo, autore di narrativa, critico, regista, conduttore di gruppi in tema di musica o teatro, promotore di mostre d’arte e molto altro. Alla presentazione ha pur collaborato Linda Del Gamba (collab.ce al moderatore – gia’ in tema di Scienze dello Spettacolo all’ Univ.ta’ degli Studi, di Firenze e al Liceo Classico F. Petrarca, di Arezzo) che ha rivolto, pubblicamente, alcune domande curiose all’autrice. Botti, inoltre, ha espresso cenni critici, sulla storia dinamica del romanzo, leggendo alcuni passi scelti e chiesto poi un confronto all’autrice stessa, riguardo i procedimenti e la fluidita’ della narrativa nella storia vissuta dalla protagonista; per la pubblicazione della trama (…“Gioia”). Francesco Botti, in occasione della propria prolusione ha definito l’autrice, in tema di critica narrativa, come una propria e vera segugia della penna. Il libro e’ stato stampato nel mese di marzo (2024) per i tipi della Casa Ed. Dialoghi di Viterbo ed e’ parte, della Collana “Intrecci” – (https://visit.viterbo.it , http://www.lazioturismo.it , https://www.visitlazio.com , https://usviterbese.it …1908 , https://santuariosantarosa.wordpress.com , https://www.diocesiviterbo.it , http://www.infoviterbo.it , https://www.bomarzo.net ) Viterbo stessa poi, e’ Citta’ dei Papi e di Santa Rosa (1234 – 1252). Il romanzo di Anna Maria, sara’ in vendita sia nelle librerie che on-line al costo di copertina di E. 15,00 la copia; https://www.edizionidialoghi.it (…n. Tel. 0761-220.122). Dalla quarta del volume … : “Gioia e’ una giovane intrappolata in una esistenza sin troppo ordinaria …una donna che viene assorbita da un vortice incontrollabile che fa riemergere un passato doloroso, sepolto da anni sotto una coltre di apparente serenita’. …“. Anna Maria, aretina, classe 1962; insegnante elementare e, da sempre, di famiglia santandreina; ha pur avuto l’onore in passato (fine anni ’70) di rivestire il ruolo di damigella Biancoverde ufficiale in Piazza Grande, in ben due occasioni di Giostra (nel 1977, finita alquanto molto male dopo spareggio in diurna – peggio, quella, non poteva finire per noi – e l’anno dopo,, nella notturna del 1978). In una circostanza – delle due – fu accompagnata nel corso del Corteo storico e in Piazza Grande dal “paggio” Alessandro Zamponi (detto, “pocciolo”). Quest’ultimo, attivo pur nel calcio minore dilettanti aretino di meta’ anni ’70 e nelle sfide acerrime contro ”l’U.S. Duomo” …di Mauro Ringressi e di Gian Paolo Barbagli (…il piccolo “Berti Vogts”) ma pur di Alessandro Poggi +, dei due portieri M. Severi e A. Mazzi, ancor di Antonio Tucci +, con Ferrari da Genova (definito con il nomignolo, di “vacca boia”, a causa della sua continua esclamazione dialettale) poi, Vagheggi, Cristelli, Zerbini, Carlo Del Corto, Danilo Bonini (il n.2) e soprattutto, Carlo Refini, l’altro terzino – il n. 3 biancazzurro. … Di Refini, infatti, resta per cosi’ dire – celebre – un suo gol-gioiello, scagliato al sette per lo 0 a 1 finale di un incontro epico per il Duomo, disputato in Valdichiana e segnato nel p.t. – con un gran bolide – al portiere Danilo Basagni dell’Alberoro (…le “Angurie”) : “un colpo al fulmicotone, imparabile, epico ! “ davvero …avrebbero esclamato, allora, Nanni Galli assieme al mitico Bruno Beatrice (1948 – 1987 +). Basagni, letteralmente pietrificato dal proiettile di Carlo scagliato, secco, almeno da 25 metri dalla porta. L’Alberoro del (“mastino” Donnini) ma pur di Moretti (detto, il “bandito”) o Pasqualotti e Cocca non riusci’ a rimontare il gran gol di Refini, siglato nel primo tempo intorno al 20° e – le “Angurie” – subirono una sconfitta in casa (per 0 a 1, di misura, seppure in amichevole). Molti giocatori di quella formazione dell’Alberoro, qualche anno dopo finirono poi, in prima squadra e formandone, la prima “ossatura”. Al termine della gara, Refini, scoppio’ in lacrime per l’impresa riuscitagli, contro la Compagine chianina… https://www.sagretoscane.com/sagre/ar/monte-san-savino/sagra-del-cocomero-alberoro. , https://restaurantguru.it/Trattoria-Pizzeria-il-Ritrovo-Alberoro ). A distanza di anni, comunque, furono eloquenti alcune dichiarazioni rilasciate – liberamente – da alcuni ragazzi e giocatori di allora a quel tempo. Opinioni espresse – anni dopo – riguardo due noti difensori, rudi e attivi in campo (come “mignatte” in marcatura, sull’uomo) negli anni ’70 – quali – Ferrari, terzino, genovese ingaggiato da Ringressi, per la propria Compagine. Un atleta longilineo, pervenuto momentaneamente in Toscana – nella prima meta’ degli anni ’70 – ma formatosi – gia’ prima – presso le scuole giovanili della Sampdoria (…cosi’ fu riportato e, detto allora, https://www.sampdoria.it ) e poi, il Donnini, difensore-mastino (dell’Alberoro – Societa’ – che fu fondata iscritta, legalmente – solo – nel 1977; dai colori sociali Rossoblu… https://www.uisp.it/calcio/ ) : “Quei due tutto erano, fuorche’, boscaioli (ebbero a dichiarare molti anni dopo, alcuni ex atleti di quei tempi) …certamente – per come marcavano – in campo le punte avversarie di allora; furono, entrambi e davvero… fabbri ! ” Ma tornando a parlare di Zamponi – e’ ricordato – quale mezzala di regia nel “Club Viola Arezzo” (fond. n. 1973; senza iscrizioni legali come si direbbe, oggi) …il “pocciolo”, era il 10. Zamponi, spesso presente nelle formazioni dei cosiddetti, “torelli viola aretini del Castro” di 50 anni fa. Ma tutti gli allenamenti – del “Club” – si tenevano rigorosamente, presso il campo sportivo di Molinelli alle porte della citta’, lato parte territoriale in Porta Crucifera; mentre, il Duomo, si allenava al Prato, sul retro della Cattedrale (…note tratte, da : la “Storia dei Ragazzi del ‘Duomo’. Com’erano belli quei tempi al Prato”; aut. Gian P. Barbagli; Ed. Helicon, 2016 – pgg. 106, prefaz. di A. Garofoli – la storia anni ’70 dei biancazzurri pubblicata da Barbagli e degli scontri accesi contro il Club viola aretino e molti altri aneddoti vari). Un “incunabolo” e un percorso sportivo che inizia, dai tempi di Ringressi, con Gorgoni, Bettini, Tucci + e di Del Corto; per l’epopea antecedente i periodi biancazzurri, anni ’80 poi di Gialli (detto, “barbetta” e capitano di allora) nonche’ di Paolo A. Toci – classe 1966 oggi, quest’ultimo, e’ artista Cruciferino di spicco; vissuta a quel tempo, sotto “l’egida” di don Alessandro Barbagli (1945 – 2002 +) , https://www.agesci.it , https://www.scout.coop/ , il parroco della Cattedrale aretina, anni ‘80, https://www.duomoarezzo.it ) piu’ tardi, parroco, lo sara’ pure all’Orciolaia; per continuare, sino agli anni ’90 “recenti”, dell’attaccante Andrea Avato (… sotto un’epoca gia’ diversa – quella – di don Alvaro Bardelli) – https://www.amarantomagazine.it . Zamponi militava nel “Club Viola”, assieme (ad es.) a Giorgio Marmorini, ala estrosa; il 7 (e tecnico esperto, degli schemi in campo) poi S. Bulletti (detto, il “merlo”) F. Grotti, il portierone (detto “nerone”) o M. Dionigi (il “dingio”) terzino di fascia e Olivieri. A proposito di Olivieri; fu suo l’autogol iellato (per un tocco sfortunato che mise fuori causa Grotti) e apri’ le marcature gia’ all’11° minuto di gioco per il Duomo, nella prima sfida del 1974. Fortuna benevola volle che in fondo – quel sabato – tale disavventura, sia stata marginale. Olivieri, nel “Club”, giocava nel ruolo di libero; ma anche Sandro Franci (in mediana a sinistra …il 6 e “punizionista”) o “mero/polmone” schierato in mediana, con il 4 a destra, ma che si alternava a seconda dei casi, a turno con Santini. Oppure a Sergio Salvi +, allora, nel suo ruolo di centravanti fisso – detto il “Gheggi” – che non e’ piu’ tra noi (scomparso prematuro, qualche anno fa purtroppo) per citare solo alcuni ragazzi di allora. Scomparso prematuramente e in modo tragico – nel 1987 + – anche Silvio Piccinelli; era lui – nel “Club” – aver incarico ad allenare tecnicamente, il portiere Franco Grotti. Si ricorda ancor il ruolo fondamentale di Alberto (“Cochi”) Cocciari; allenatore del “Club” in occasione del Trofeo Migone (estate ’74) e del quale ricorrono proprio quest’anno, i 50 anni dal primo (“storico”) incontro tra le due squadre (… 2 a 4 il r.f., per l’arbitraggio severo quanto, certosino, applicato in campo dal signor Osvaldo Gustinelli +, fu fiscale; e al tempo, pur noto Vessillifero giostresco dei giallo-cremisi). …“Sul mio gol segnato a Severi ebbi una fortuna sfrontata e, avuto una buona sorte incredibile ! ” …ebbe dichiarare un interpellato sul tema, dell’episodio – molti anni dopo – e riferendosi alla prima gara, disputata nel ’74 al San Clemente. (Ancora) : “…La mossa tattica di capitan Ringressi, gia’ nel pre-gara, per occludere la fascia tramite Ferrari sin da subito e ad ingolfar le ali; fu ben azzeccata per loro. Ferrari mazzolo’ forte, chiunque, tanto a destra che a manca. Solo per un caso e con molta fortuna, riusci’ a segnare quella sera contro di lui, d’istinto ! Per il resto non vidi – quasi mai palla, in 93 minuti di gioco. Mi massacro’; ma – da ultimo – ebbi ‘gran culo’. Nelle gare contro – quel Duomo – eccetto quella prima volta, molto sofferta in campo – credo – poi di essermi quasi sempre, ben comportato”. (…E di nuovo) “…Penso che in occasione di quella prima gara nell’estate del ‘74, in pagella ebbi la minima sufficienza solo per il gol – importantissimo – che misi a segno con molta fortuna, sfruttando d’istinto e disperazione l’incomprensione intercorsa (…come una manna…) tra Severi e Ferrari. Volevo il gol, a tutti i costi (la rete che avevo segnato 12 minuti prima – di quella buona – mi era stata azzerata, per fuorigioco da Gustinelli) quando avvenne lo sblocco del risultato – e che passammo avanti – dopo aver recuperato per ben due volte nel primo tempo e a fatica; alla fine della gara mancavano 16 minuti, appena (escluso recupero). Fu una liberazione (anche) psicologica quanto per il morale, riguardo la nostra Squadra (e …per me). Per come era stata e preparata a Molinelli, da oltre 2 mesi e forse piu’ – quella – era la gara dell’anno; per entrambe le Squadre e (forse) della nostra storia troppo breve. Riguardo Noi, eravamo obbligati a vincerla; tutti assieme.” (Ancora) “…Mauro Dionigi poi, gia’ 4 mesi prima del match, si era preso incarico e coinvolto, nel far da ‘ambasciatore’, con Ringressi – tra le due Squadre – entrambe; gia’ entrate nel clima di pre-gara – ad aprile – a livello mentale. Sapevamo tutti sin dall’inizio che se la gara fosse stata giocata; di certo, l’eventuale sede del match, sarebbe stato al 99% il terreno del San Clemente”. Tal risultato (… di 2 a 4, finale) fra le due Compagini, in ogni caso – dopo il primo in assoluto e piu’ significativo, sovra citato – si verifichera’ ancora (casualmente) per ben altre due volte, in incontri ufficiali – una delle quali – maturata allora, in autunno, sul vecchio terreno di gioco al “Villaggio Dante”; https://www.beniculturali.it/evento/dantedi-2024 (…campo da gioco, allora, po’ mal ridotto e ubicato alle porte in campagna, del territorio Colombino). Nella tarda mattina della domenica poi, giorno seguente la prima gara “rovente”, sotto tutti i punti di vista (ricordiamo ancora che nel 1974, il primo incontro fu disputato al San Clemente, con c.ca 35° di temperatura o – forse piu’- a partire dalle h. 18 e perche’ non era presente l’impianto di illuminazione) alcuni ragazzi di – entrambe – le Squadre con i propri capitani, si ritrovarono ancora stanchi (cio’ fu, soprattutto, a causa del caldo sofferto …il giorno prima) a esprimere le proprie opinioni/emozioni singole di gara – “a bocce fredde” – per una colazione collettiva, presso – il “Bar Morgana” – ubicato in centro (allora) …sotto i Portici, in via Roma – https://barmorganaar.wixsite.com/bar-morgana (n. Tel. 0575-26.101 ; a proposito, il Bar Morgana oggi, si trova in Piazza Guido Monaco ed e’ ottimo, il gelato). Quella domenica mattina, fu una buona atmosfera tra le due Compagini, ritrovatesi sotto i Portici in via Roma, intorno alle 10,30. Altro aneddoto (da parte viola) : …alcuni giocatori subito dopo la gara, nella notte stessa tra il sabato e la domenica, per cercar di recuperar, prima, le piante dei piedi “piagati dalle vesciche”, eseguirono (chi volontariamente, altri seguendo i consigli dell’allenatore A. Cocciari) dei pediluvi con catinelle d’acqua tiepida (salata) i cosiddetti…“sali, defatiganti”. Ma per qualcuno della Compagine viola, le vesciche sotto i piedi furono (anche) di sangue, causa seri problemi con i tacchetti degli scarpini e per il gran caldo (il San Clemente a quasi 40° fu una fornace e da bere, quasi, non sarebbe bastato). Dopo la gara in ogni caso, la squadra del Duomo (che pensava gia’ ad una rivincita) fu convocata il martedi’ successivo da capitan Ringressi, al Prato. Mentre, tutto il “Club”, uscito vittorioso da quella prima sfida; si prese qualche giorno in piu’ per recuperare a livello fisico. Il Trofeo viola, poi, fu ben restaurato e tirato a lucido qualche anno piu’ tardi; grazie al genio e alla maestria, partoriti dal prof. Nedo Palmini, in collaborazione e contributo gratuiti con la ditta “Caracchini Argenti” (n. Tel. 0575-299.671 ; ubicata alla Catona). Il Trofeo, tra l’altro – neanche fosse stato una piccola “coppa Rimet” – fu richiesto in prestito al “Club” (…dopo il proprio restauro, ovviamente) per esser poi esposto in occasione di una tappa per una rassegna itinerante, al di fuori dei comprensori ed organizzazioni locali. Una rassegna pur allestita in altro loco e provincia, intorno alla meta’ – anni ’80 – in tema Sport di genere (…che riguardo’, NON solo il Calcio). Ma quando il Trofeo fu esposto, in mostra fuori dell’ambito territoriale – il “Club” – non esisteva gia’ piu’, ne’ piu’ attivo da almeno una decina di anni o, poco piu’. Mentre il Duomo di Barbagli, Ringressi, Del Corto e degli altri (…quello, 1) aveva gia’ passato emblematicamente, ”il testimone”, da un pezzo (…a quello, 2) allora composto dai vari Gialli, P.A. Toci e dal portiere Mori per citare alcuni, di quello 2 (…Duomo 1, Duomo 2 e Duomo 3). Il “terzo Duomo”, infatti, fu quello di A. Avato. Il “Club” contro il “Duomo”, non ha MAI perso. Nelle gare ufficiali, solo un pareggio (per 2 a 2) rimane unico risultato per cosi’ dire – positivo e utile – annoverato nella storia dei biancazzurri contro i viola. Gara disputata (come o quasi spesso) sul terreno del San Clemente (a Porta del Foro). Un campo di gioco oggi non piu’ esistente da anni; attiguo al Carcere di San Benedetto e con i pali delle porte che allora, erano (ancora) quadrati. Un pareggio verificatosi, in occasione di una tra le ultimissime dispute dopo quasi un anno di incontri/”scontri”, tra le due Compagini mai dome, sino all’ultimo respiro. I gol di quella gara disputatasi in occasione di una mattina festiva ed unica – finita in parita’ – furono realizzati, rispettivamente, da Giorgio Marmorini e dal capitano ‘fibio’, in pratica, le due ali del “Club”. Nonche’ – da Ivan Luttini e da Antonio Tucci – difensore (…al 90°) per “l’U.S. Duomo”. La Compagine capitanata da Ringressi rimonto’, ben due gol (…dallo 0 a 2) sin negli ultimi 18 minuti finali. Una gara equilibratissima, con le due segnature della squadra di Ringressi che finirono nella porta, a lato dalla parte di “via Leone Leoni”, a sud – il primo tempo – si era concluso sull’ 1 a 0 per il “Club”; grazie ad un gol messo a segno da Giorgio Marmorini, intorno al 30°. Mentre ‘fibio’ segno’ – facile – ad inizio ripresa; riprendendo una corta e semplice palla respinta dal palo colpito a sua volta – da “merlo” Stefano Bulletti – nella porta, “sempre a nord”. La stessa nella quale, l’ala viola, aveva messo a segno il gol (fortunoso) del primo incontro nel ’74. Quell’ U.S. Duomo vinse in ogni caso il proprio Trofeo, nella estate del 1976 – a soli due anni di distanza, dalla prima gara del Trofeo Migone disputata e perduta contro il “Club” – quando, i biancazzurri, conseguirono alla grande il successo pieno in occasione del – “Torneo Quadrangolare” – aretino (con tutte le gare che furono disputate sul terreno del San Clemente, per la classifica e un regolamento stilati all’italiana). Pur alcuni ex atleti e amici fraterni, ex compagni di squadra biancazzurri dell’U.S. Duomo non sono piu’ in vita; come ad es. Alessandro Poggi + e proprio Antonio Tucci + (autore decisivo per i biancazzurri come detto, di quell’unico pareggio per 2 a 2 con il “Club”; ottenuto all’ultimo respiro grazie ad una strana palombella, “a disperazione d’ assedio”). Nel Duomo Poggi e Tucci, furono difensori di fascia ma, pur mediani a volte. “Duomo” e “Club Viola”, furono due Compagini opposte e acerrime l’una, all’altra (in campo) negli anni ’70 – ma – al medesimo tempo, egualmente concatenate, entrambe …l’altra, all’una. Piu’ che altro, oggi, si direbbe… ”rivali/fraterne” e naturali in quegli anni, irripetibili. Amici andati via in modo prematuro o del resto ricordando, ad esempio, come sopra citato – lo stesso Nedo + Palmini – che fu ex giocatore amaranto dell’U.S. Arezzo (1923) ma anche incisore artigiano per professione, poi insegnante ad Arezzo (cio’ che illustrava lui a scuola …una volta, tale materia era definita come : “applicazioni tecniche”) – nonche’ – quanto impareggiabile organizzatore di vari Tornei, minori estivi (domenicani) tra fine anni ’70 e gli inizi ’80. A distanza di 40 anni poi, esiste ancora un Albo d’Oro relativo (almeno) alle prime sei edizioni disputate in quel periodo. Iniziato con il 1978, grazie all’ausilio sia di Nedo che dello stesso padre Giovanni Serrotti …altri tempi e altro Calcio, lontani miliardi-luce quest’oggi e che non esistono piu’ ( https://www.discoverarezzo.com/scopri-arezzo/le-chiese-di-arezzo/chiesa-di-san-domenico/ ). Padre Serrotti – inoltre – fu molti anni prima, gia’ braccio destro (e vice) di Padre Raimondo Caprara, in San Domenico a Porta del Foro. In quegli anni, dunque, i ragazzi del Calcio furono rivali acerrimi, tanto sul rettangolo verde che – in Piazza Grande e in Giostra, assieme alle proprie Compagini – ma pur fraterni compagni di vita …fuori da li’ e da tali realta’ – https://www.calciotoscano.it , https://www.tuttomercatoweb.com , https://www.toscanagol.it , https://www.tuttocalciodilettanti.com . Tornando ad Anna Maria e alle due Giostre disputate, quale damigella Biancoverde – lei – ricorda maggiormente lieta, ovviamente, la seconda circostanza (quella di giugno, 1978). Il Saracino che giunse alla sua 55a edizione e, per il 10° successo annoverato a inizio estate dalla nostra Compagine. Affermazione riportata grazie ai 12 punti, “centrati” da Franco Ricci + (in sella a “Quintana” con 8 punti, presi in un colpo solo) e da Vincenzo Verita’ (in sella a “Stellina”, per altri 4 punti colpiti). Fu davvero una grande notte biancoverde, quella. Capitano, Carlo Fardelli, al suo primo successo dei 4 ottenuti in carriera; Rettore, Beppe Municchi. Intagliatore del Trofeo (in legno di tiglio) Amerigo Marraghini …ma tal Lancia d’Oro in rastrelliera da tempo e, attualmente, sembrerebbe gia’ dar problemi di “tarli” senza colpa di alcuno ma, sol del legno. (davvero…”una branca” di Trofei, sono adesso !.. significato : “in gran moltitudine”; toscanismo, dialettale fiorentino… https://www.antitarlogrosseto.it ). Maestro di Campo quella sera del 1978, fu Fosco Balestri; Vice, Luciano Centini; Araldo, Gianfrancesco Chiericoni; Cancelliere, Raffaello Simi; Sergente dei Fanti Comunali di palazzo, Emanuele Passerotti; Coord.re alla Regia, Carlo Dissennati; primo Valletto, Renato Brunetti. Il successo Biancoverde pervenuto alla grande nel 1978 …con molta fortuna (cio’, deve esser onestamente riconosciuto) e’ comunque ricordato a Palazzo San Giusto, come – quello – della …“prima stella” di successi (10). Un evento giostresco (… in Sant’Andrea …) minimamente impensabile o, solo… sognabile negli anni – di “Piccolettiana memoria” – e, certamente, nei ’50 e ’60 giostreschi. Curiosita’: pure i due figli di Anna Maria – Sara e Federico – hanno presenziato come figuranti in piazza Grande in tempi molto recenti – rispetto alla madre, ovviamente – sotto le insegne biancoverde della Compagine. La serata di presentazione del libro, allo ‘Spazio Seme’, si e’ conclusa grazie ad un rinfresco (anche) a base di “Schiava Rosata”; il vino trentino rose’ che ha dato pur “titolo” al romanzo – https://www.divinoriddi.com/it/vini-rosati-trentino/ , https://www.visittrentino.info , https://www.cavit.it . Al convivio finale allestito nel piccolo foyer, avevano preso parte circa 80 persone che erano intervenute all’evento – poi moderato – da F. Botti, in collaborazione con L. Del Gamba. Prelibatezze del rinfresco e pur bibite e con bottiglie di “schiava rose’ “, pervenute… dal “Bar Pasticceria Fonterosa s.r.l.” – n. Tel. 0575-24.972 ; ( https://www.pasticcerieitaliane.com , https://www.dovepasticcio.it ). Quest’ultima nota localita’ aretina – tra le altre – e’ ubicata non lontana dalle abitazioni familiari di F. Papini, C. Fardelli e A. Lanzi (rs/nt., C.R.d.T./FI., mzz.atn., vnr.gbl., prt.rt. – Sp./Cl.-lcl., pmn.nd., btc.ass.; bgl.g.p., rgss.mr., tcc.at., pgg.ass., gll.cd., tc.p.a., avt.adr.; mrn.gri., bltt.sfn., gtt.fn., dng.mr., slv.sg. – G./nt., Q.d.S.A., srr.gn.; prt.rt. – ‘Spz.Sm.’, btt.fcs., dl.gb.ld. et al.)
Questo sito utilizza cookie tecnici e, previo tuo consenso, cookie di profilazione, nostri e di terze parti per migliorare la tua esperienza di navigazione.
Cliccando ACCETTA acconsenti al loro impiego.
Per maggiori informazioni leggete la nostra Informativa Estesa Privacy e Cookie policy