6 settembre 1970: VII TRIONFO AD UN SECOLO DAI FATTI STORICI DI PORTA PIA SECONDO SUCCESSO IN TRE ANNI; A S. ANDREA NON SI ERA MAI AVVERATO
“NANO”, IL CAVALLO IMPOSSIBILE
Quattro edizioni, di cui tre splendide (1968-1971) e con due successi, che contribuirono ad alimentare la leggenda sorta intorno al primo quadrupede portato da Ricci – ad Arezzo – alla fine degli anni ‘60 e a porre idealmente, l’equino di Faenza, nella ristretta rosa bianco-verde dei ricordi in tema con i ‘nostri’ cavalli. Anche “Nicola” – il cavallo di Zama – contribuirà positivamente alla causa e per l’unico successo riportato e due Giostre disputate in S. Andrea, fra il 1969 e il 1970, appunto. Il tremendo 1971 – poi – concluderà in modo tempestoso il ‘connubio’ e di conseguenza le prospettive convergenti dei due Alfieri faentini stessi. Fu l’annata delle rotture e divisioni, dello scontro fisico e dei veleni alimentati contro Porta Crucifera. L’orologio Bianco-verde e i buoni meccanismi che ebbero inizio nel 1968, erano già rotti. Infine, per la cronaca. “Nano”, fu definito dai ragazzi di San Giusto, come impossibile, grazie ad un aneddoto, riportato da Piccoletti stesso, in tema per una particolarità legata ad uno dei suoi orecchi. Riguardo la carriera di Zama del 1970 però, l’ufficialità giostresca, non riconosce il nominativo di “Nicola”, bensì quello di “Champagne”. Secondo i numeri e la storia, Zama detto “il bianco” avrebbe eseguito la propria carriera in sella a “Champagne” e non su “Nicola”. (f.f., p.s.A./nt.)
UNA “QUERELLE, PER EQUIDI?”
(Arch. Priv. Del Sante / Piomboni – 1970)
Per quanto mi riguarda, è che – questa sera – percepisco una ‘strana’ sensazione positiva. Nonostante il disastro dell’ultima volta – domani –potrebbe rivelarsi una buona Giostra , per noi. È una speranza personale che non ha comunque certezze, la mia. Se Vittorio si ‘sbloccherà dalla jella dell’anno scorso’ e se Franco saprà ‘far il suo’, potremmo riportare qualcosa di buono domani. Sono convinto che il ‘quesito’ – come l’anno passato – ruoti ancora una volta attorno al risultato ottenuto da Vittorio. Per quanto concerne i nostri Avversari – temo di più nell’ordine – i gialloblu e i rossoverdi. Al momento consiglio buon riposo a tutti. Vedremo domani, ciò che ha in serbo la sorte (Enzo Piccoletti, sab. 5 settembre / 1970)
“… Alora rabuschi sete proprio durognoli! Ve l’arpeto per la milionesima volta, che siamo il Rione ‘pazzerello’ d’Arezzo.
Siamo capaci a vincere Giostre impossibili, come de sdrusciolare su le bucce de banana; è così dal ’30. Nessuno può niente e non è colpa altrui. E’ la prima qualità del S. Andrea, che conosco fin da piscino; è così! Inutile che muguliate”. (Enzo Piccoletti / 1971)
(Cosi’, fu l’ inizio) – ” Sei un gran rompi-coglioni e non trovi mai pace. Inoltre, mi hanno riferito che, fuori porta, hai sfondato la pelle del tamburo personale di Massimo Piomboni e che non gli hai ripagato, neppur il proprio strumento. Comunque, ho gia’ deciso, a settembre, ti affidero’ finalmente il ruolo di nuovo Tamburino del Quartiere ; da te, tanto agognato Daniele Del Sante, fara’ parte, assieme ad altri dei nostri, della nuova formazione del Gruppo Musici. Da ora in avanti, lascia perdere i finti tamburi di legno o di cartone ; suonerai solo con quelli veri. Sarai a totale disposizione, con gli altri, dello stesso Daniele Del Sante ; sara’ lui, assieme ai maestri Edo Bonucci, nonche’, Guerriero Ferrini, ad istruir tutti musicalmente, la sera dalle h.21 in poi , in Sede. Il patrimonio musicale e le note giostresche, lasciati da William Monci, sono certo che non andranno persi “. (Enzo Piccoletti, giugno 1971)